La Lega Nord ha perso la sua connotazione settentrionale ed è diventata soltanto Lega, partito nazionalista guidato da Matteo Salvini, e al governo, dopo le elezioni del 4 marzo scorso, il Carroccio rischia di andare a braccetto con il Movimento 5 Stelle. Tutti elementi che conducono lontano dalla Lega degli esordi, quella fondata nel 1989 da Umberto Bossi, quella che sognava e combatteva per l’indipendenza della Padania. Una Lega in evoluzione, che con il suo leader Salvini si adegua ai cambiamenti e cerca di catturare il consenso non solo tra i lombardi, ma anche tra quelle regioni del Sud Italia dalle quali un tempo si voleva allontanare. A Lezzeno, in provincia di Como, da sempre fortino della Lega, non si respira più aria di secessione e i colori del partito tendono a sbiadirsi, nonostante alle ultime elezioni un lezzenese su due abbia votato il Carroccio. Arrivando in paese, tra le prime case del centro abitato appare una bandiera italiana, simbolo di patriottismo. Nessuna scritta, niente che faccia riferimento a quel partito da sempre radicato in questo paese che si affaccia sul lago di Como. In realtà, di leghisti ce ne sono tanti, anche se molti di loro si sono staccati dalla Lega della vecchia guardia. E alle ultime elezioni, il Carroccio ha fatto incetta di voti. Lo dice anche un manifesto elettorale affisso in centro: “Salvini, Fontana, Turba ringraziano i lezzenesi”. Il futuro per molti è un grosso punto di domanda. Per altri l’unico in grado di guidare con competenza il Paese è proprio Matteo Salvini.