Mercato del lavoro, la provincia di Como è in crisi, una situazione simile a quella degli anni più difficili, il 2013 e 2014: è il quadro emerso dai dati Istat sull’occupazione nel 2017 diffusi dalla UIL, che mettono invece in evidenza una ripresa economica ed occupazionale, seppur debole, nel lecchese. Lo scorso anno a Como sono diminuiti gli occupati di 3.004 unità, e il tasso di occupazione al 64,79% è calato dell’1,04% rispetto all’anno 2016. Sono le donne le più colpite dalla crisi, con – 3.093 unità, mentre l’occupazione maschile è cresciuta anche se debolmente di 89 unità. Sono aumentati considerevolmente in provincia di Como i disoccupati: + 2.749 unità, con un tasso di disoccupazione al 8,44%, in aumento del 0,99% rispetto al 2016. I disoccupati complessivi, 23.515 unità, tornano ad essere ai livelli massimi della crisi degli anni 2013 e 2014. E anche in questo caso sono le donne ad incidere maggiormente sui dati: aumentano di 1.980 unità rispetto al 2016, con un tasso di disoccupazione del 9,56%, in salita dell’1,72% rispetto all’anno precedente. Ma anche la disoccupazione maschile è in crescita nella Provincia. Si registra invece una debolissima diminuzione dello 0,03% per la disoccupazione giovanile rispetto al 2016. “È prematuro parlare di una crisi economica lasciata alle spalle definitivamente, – commenta il Segretario generale CST UIL del Lario, Salvatore Monteduro – Nel territorio della Provincia di Como ha inciso il settore tessile che continua a vivere una situazione di fibrillazione e di forte instabilità. Sulla dinamica favorevole del mercato del lavoro per i giovani molto probabilmente hanno inciso alcuni strumenti come Garanzia giovani e i fondi europei ad essa collegati. C’è però da sottolineare – conclude Monteduro – che nella maggior parte dei casi si tratta di contratti a tempo determinato se non addirittura di tirocini formativi”.