Il Consiglio di Stato concede altro tempo al sindaco di Cantù Edgardo Arosio e fa slittare fino a maggio la decisione definitiva sul contenzioso che vede il primo cittadino contro il fratello Armando e la sua impresa di pompe funebri. Una vicenda che si trascina ormai dal luglio scorso, dal momento delle elezioni, e che si è trasformata in una battaglia di ricorsi e controricorsi, mentre resta l’incertezza sulla guida dell’amministrazione della Città del Mobile.
Il sindaco era stato dichiarato incompatibile subito dopo le elezioni per effetto dell’appalto per la gestione dei servizi funebri in mano all’azienda del fratello e della cognata. Il Comune, con un provvedimento in autotutela aveva revocato l’appalto al Consorzio Canturino Pompe Funebri, eliminando di fatto la causa di incompatibilità.
Armando Arosio ha fatto ricorso e ha ottenuto dal Tar un provvedimento favorevole che ha reso di nuovo incompatibile il primo cittadino. Il Comune ha risposto con un nuovo ricorso contro la decisione del Tribunale amministrativo della Lombardia e il Consiglio di Stato ha concesso una sospensiva della sentenza del Tar che riassegnava l’appalto all’impresa Zanfrini.
Cade dunque nuovamente la causa di incompatibilità e Arosio può continuare a fare il sindaco. Almeno fino al 3 maggio prossimo, quando il Consiglio di Stato entrerà nel merito del contenzioso e prenderà una decisione che potrebbe dunque finalmente essere definitiva.
La decisione del Consiglio di Stato è arrivata proprio allo scadere dei dieci giorni concessi al sindaco per rimuovere l’incompatibilità per evitare la decadenza. Il consiglio comunale di Cantù aveva votato il documento sull’incompatibilità di Edgardo Arosio il 5 marzo scorso. Il primo cittadino ha sempre dichiarato di voler proseguire il lavoro e di non aver mai pensato alle dimissioni.