Un pensionato comasco su dieci deve arrivare a fine mese con meno di 500 euro.
La campagna elettorale si è giocata anche sulle promesse di riforma del sistema previdenziale. In attesa di capire come, chi governerà, interverrà sulle pensioni, abbiamo fatto il punto sul tema in provincia di Como, dove si contano quasi 160mila pensionati. Secondo l’ultima rilevazione Istat, i pensionati a fine 2015 erano più precisamente 158.833.
La maggior parte ha tra i 65 e i 79 anni. Un’ampia fetta dei pensionati comaschi – circa 40mila, pari a un quarto del totale – ritira un assegno mensile compreso tra i 1.250 e 1.750 euro.
Questo è l’importo medio mensile, ma ovviamente non mancano gli estremi.
Quasi sedicimila pensionati, pari al dieci per cento del totale, vivono infatti con una pensione inferiore ai 500 euro mensili. In tre quarti dei casi, sono le donne a percepire un assegno mensile molto basso.
Alzando l’importo mensile, si scopre che circa un pensionato su tre, Como, deve vivere con meno di mille euro al mese.
Esiste anche una fetta, pur esigua, di pensionati con una vita decisamente più agiata: sono i diecimila comaschi che vivono con un assegno mensile superiore ai 3mila euro.
Infine, le tipologie di assegno. Ogni mese il sistema previdenziale stacca in provincia di Como oltre 126mila assegni per vecchiaia o anzianità, 41mila per reversibilità e quasi 30mila per invalidità (civile e non).
Il numero di assegni erogati è superiore al numero di pensionati poiché ogni persona può ricevere anche più di un trattamento. Ad esempio, una pensione di anzianità e una di invalidità.
Come al solito i dati riportati (ad esempio il 10% cento ha una pensione inferiore ai 500 euro mensili, ed il 25% tra 1.250 e 1.750 euro, etc. etc….) costituiscono la metà dell’informazione relativa alle pensioni. Manca l’altra metà e cioè quanti contributi sono stati pagati per avere 500 Euro o per averne 1500 Euro o per averne 3000 Euro. Nessuno mai (TV, giornali, la stessa INPS, etc.) presenta l’informazione completa cioè tot pensione a fronte di tot contributi. Per cento diversi motivi (soprattutto politici) i dati “pensioni/contributi versati” non saranno mai “svelati”….meglio tenere il popolo “ignorante” ! Ovvio comunque che chi è veramente indigente deve essere aiutato, separando però le pensioni vere e proprio dall’assistenza/invalidità, non tutto quanto nel calderone INPS.