Reddito di cittadinanza sì, reddito di cittadinanza no. Il “sogno” del Movimento 5 Stelle – uno dei punti del programma più discussi e, secondo gli analisti, che più ha fatto presa nelle regioni del Mezzogiorno – rischia di presentare un conto salatissimo alle casse pubbliche. Solamente in provincia di Como, potrebbe costare almeno 400 milioni di euro all’anno. Una stima per difetto, calcolata con i dati disponibili. I dubbi in questo senso sono dunque molti.
“Invece che promettere posti di lavoro, e adoperarsi in tal senso, si promette dell’inutile e dannoso assistenzialismo – esordisce il presidente di Confartigianato Imprese Como, Marco Galimberti – Ovviamente è giusto aiutare chi si trova in difficoltà ma magari sarebbe meglio farlo dandogli un lavoro”. A livello nazionale alcuni osservatori indipendenti, hanno stimato una spesa minima di 32miliardi per il reddito di cittadinanza. “L’importante è che non si pensi di andare a recuperare risorse dalle imprese perché siamo già oltre il limite di sopravvivenza in quanto a prelievo fiscale – interviene il presidente di Cna Como, Enrico Benati – Usate i soldi per migliore le strade, per ridare vita a territori abbandonati”.
“In questi ultimi anni si sono sperimentai dei rimedi particolari per cercare di sostenere una società in difficoltà. Ma dagli 80 euro di Renzi, a sgravi più o meno riusciti, il problema non si risolve con delle elargizioni – spiega il presidente di Confesercenti Como, Claudio Casartelli – Bisogna investire sul rilancio dell’economia, si deve rendere più snello il mondo dell’impresa nel suo insieme a partire da un costo del lavoro più basso e una burocrazia meno”.