Liquami nel primo bacino del lago di Como. Grandi chiazze galleggianti, tra i moli delle barche, la diga foranea e il monumento di Libeskind.
Non certo una bella immagine turistica di Como. Il problema è stato segnalato mercoledì da un telespettatore di Etv.
Nel corso del pomeriggio il Comune di Como, informato dello sversamento, ha ordinato una prima verifica tecnica, escludendo si trattasse di un collettore di depurazione in capo al Municipio.
Da quel punto della diga foranea, infatti, passano due tubazioni. Una del Comune di Como, l’altra del consorzio che unisce i comuni di Blevio e Torno.
I cui sindaci, in realtà, sono sempre stati scettici sull’ipotesi che, a inquinare il primo bacino, fosse stato il loro collettore.
Perplessità fondate. Nelle scorse ore, infatti, con una verifica più approfondita i tecnici hanno capito che il problema è da attribuire al collettore di Como.
“L’equivoco – spiega Vincenzo Bella, assessore a Reti Acque e Strade – nasce dal fatto che la perdita si nota in corrispondenza del passaggio della condotta del consorzio Blevio-Torno. Staccando la pompa della condotta del consorzio però il problema non si risolveva, e un’analisi con il liquido tracciante ha permesso di individuare la causa nella condotta comunale di Como”.
Resta da capire il motivo del guasto che ha causato lo sversamento di liquami dalla diga foranea. Gli ultimi lavori sulla zona risalgono al 2015, quando l’associazione Amici di Como e il consorzio Como Turistica riqualificarono la diga foranea per installare il monumento di Libeskind.
“Non conosciamo ancora le cause del guasto. Potrebbe essere un danneggiamento così come un problema di usura. Lunedì i tecnici lo verificheranno”, conclude Bella.
“Ne parleremo lunedì, nel prossimo consiglio dell’associazione – spiega Silvio Santambrogio, presidente di Amici di Como – sicuramente seguiremo la vicenda”.