E’ subito battaglia in Tribunale sul Viadotto dei Lavatoi. Dopo un’ora di udienza di fronte al giudice Anna Introini, è stata rinviata la nomina del Ctu, il consulente tecnico che dovrebbe analizzare la situazione del ponte che collega le vie Oltrecolle e Canturina.
L’ufficio legale di Palazzo Cernezzi è stato sommerso da un lungo elenco di eccezioni, sollevate dalle parti chiamate a comparire. Il giudice ha quindi concesso al Comune una settimana per rispondere. Il 26 febbraio prossimo dunque nuovo appuntamento in Tribunale per le controdeduzioni del Comune di Como, ovvero l’ente che ha promosso il ricorso urgente per l’accertamento tecnico preventivo sul Viadotto dei Lavatoi.
Le contestazioni partono dal carattere stesso di urgenza indicato dal Comune, che per le parti non esisterebbe visto che il sindaco Mario Landriscina e l’assessore Vincenzo Bella hanno ripetuto più volte che «non ci sono rischi per la sicurezza» dei cittadini in transito sul ponte.
Le parti chiamate in causa sono dieci, l’impresa costruttrice, due assessori, due dirigenti comunali del settore Reti, i collaudatori e i direttori dei lavori. I loro legali hanno sollevato eccezioni di varia natura. In sintesi, per gli avvocati non sarebbero state spiegate le presunte responsabilità dei soggetti coinvolti, nei fatti molto diverse tra loro andando dall’attività degli assessori a quelle di chi materialmente eseguì l’opera.
Dopo un’ora di bagarre, toccherà ora all’ufficio legale di Palazzo Cernezzi replicare a tutte le difese. Nuova udienza lunedì 26 febbraio.