Negli ultimi due anni settemila persone hanno perso il posto di lavoro nel metalmeccanico in Lombardia.
I dati sono stati diffusi oggi dalla Fim, la federazione della Cisl che si occupa del settore e che ha elaborato il rapporto sul secondo semestre 2017.
La crisi colpisce anche il metalmeccanico comasco. Negli ultimi sei mesi dell’anno passato altre undici aziende sono entrate in una situazione di difficoltà: una crisi che ha coinvolto direttamente 306 lavoratori.
A livello regionale, spiega la Fim Cisl, la dimensione media delle imprese coinvolte da processi di crisi scende a 42 dipendenti.
“L’elemento più significativo che emerge dall’analisi dei dati è rappresentato da una forte contrazione delle imprese coinvolte da situazioni di crisi. Il numero è calato del 36,54% rispetto allo scorso semestre e del 47,22% rispetto allo stesso periodo del 2016. La cassa integrazione ordinaria cala rispetto al semestre precedente per quanto riguarda il numero di aziende interessate”
Tuttavia, conclude il sindacato, non si può dire che l’industria metalmeccanica si sia lasciata alle spalle le difficoltà. “Vi sono ancora diverse crisi strutturali – aggiunge la Fim Cisl Lombardia – che dovranno fare i conti con la riforma degli ammortizzatori sociali e con il fatto che dal primo gennaio 2017 non si può più fare affidamento sulla mobilità, sostituita da altri strumenti”.