“Al momento non vi sono pericoli di chiusura imminente del ponte”.
È Vincenzo Bella, assessore a Trasporti e Mobilità del Comune di Como, a rassicurare i comaschi su un’eventualità che paralizzerebbe il traffico cittadino: la chiusura del viadotto dei Lavatoi.
Chiusura che invece sarà possibile a partire dall’autunno, ossia da quando dovrebbe partire il maxicantiere di messa in sicurezza del ponte. Un intervento massiccio che consentirà di riportare i camion sul ponte e di rispettare le più recenti normative antisismiche, ma che non finirà prima del 2019 e che, come anticipato, potrebbe portare alla chiusura del viadotto per un lungo periodo.
“In questi giorni – spiega Bella – abbiamo eseguito alcuni interventi sotto le piastre di appoggio. Lavori di piccola entità, per conservare un adeguato livello di sicurezza della struttura, che non hanno impattato sulla viabilità”.
Questi lavori erano stati caldamente raccomandati dopo il sopralluogo del professor Giorgio Malerba del 25 gennaio scorso. In quell’occasione, i tecnici avevano notato un deterioramento del materiale di un appoggio, e raccomandavano la realizzazione di un nuovo supporto di cemento.
Lavori che, come detto, servono a garantire uno standard di sicurezza, al netto di un ponte a mezzo servizio: i camion infatti non possono passare.
E non potranno passare fino a che il Comune non realizzerà un secondo intervento, ben più corposo, per il quale al momento non esiste progetto e progettista.
“Stiamo selezionando i professionisti che si occuperanno di progettazione e lavori dell’intervento di ripristino. Solo quando verrà nominato il progettista – spiega l’assessore Bella – potremo sapere se il ponte verrà chiuso durante i lavori a cavallo tra il 2018 e il 2019. Io ritengo e spero di no, ma potranno dirlo solamente i tecnici”.
Intanto, il Tribunale di Como nominerà domani il Ctu, il consulente tecnico d’ufficio per gli accertamenti sul viadotto dei lavatoi. La volontà sembra quella di procedere rapidamente per valutare eventuali danni legati all’opera. Il Comune di Como, con l’attuale amministrazione ha fatto causa, chiedendo un risarcimento danni ai tecnici e agli ex assessori di Palazzo Cernezzi che si sono occupati della realizzazione del ponte che collega le vie Oltrecolle e Canturina.