Il Tribunale di Como nominerà mercoledì il Ctu, il consulente tecnico d’ufficio per gli accertamenti sul Viadotto dei lavatoi. La volontà sembra quella di procedere rapidamente per valutare eventuali danni legati all’opera. Il Comune di Como, con l’attuale amministrazione ha fatto causa, chiedendo un risarcimento danni ai tecnici e agli ex assessori di Palazzo Cernezzi che si sono occupati della realizzazione del ponte che collega le vie Oltrecolle e Canturina.
Dalla relazione conclusiva redatta dal professor Giorgio Malerba per il Comune di Como e relativa allo stato di fatto del viadotto dei Lavatoi, emergono intanto informazioni shock. Tra i dati più eclatanti, la considerazione dell’esperto secondo il quale il progetto e l’opera effettivamente realizzata <non corrispondono>, come si legge nel documento.
Malerba, docente del Politecnico di Milano, è stato chiamato l’estate scorsa dal Comune di Como a valutare i necessari interventi per la messa in sicurezza del viadotto dopo che, a giugno, l’ufficio tecnico del capoluogo aveva evidenziato problemi strutturali molto gravi. L’esperto precisa appunto che «i contenuti della relazione del progettista non corrispondono alle caratteristiche dell’opera come riscontrata in sito». Non solo. Aggiunge subito dopo lo stesso professor Malerba che «la relazione contiene una tabella con le caratteristiche degli appoggi diverse da quelle degli appoggi in opera», evidenziando poi in diversi passaggi la difformità sostanziale tra progetto e manufatto.
Anche alla luce di questo, la giunta attuale ha chiesto al Tribunale l’accertamento tecnico preventivo che fotografi lo stato di fatto esistente del viadotto. Un punto fermo dal quale ripartire per chiedere i danni a chi non abbia eventualmente provveduto alla necessaria manutenzione o a chi abbia commesso errori di progettazione o di costruzione.