La Procura di Como e la Corte dei Conti indagano e hanno disposto accertamenti sul viadotto dei lavatori. Ieri, la guardia di finanza è rimasta per l’intera giornata a Palazzo Cernezzi. Le fiamme gialle hanno acquisito tutta la documentazione relativa al ponte che collega le vie Oltrecolle e Canturina. L’opera ormai dall’estate scorsa è al centro dell’attenzione per problemi strutturali che hanno portato l’amministrazione attuale a vietare il traffico ai mezzi pesanti e a programmare importanti interventi di sistemazione.
La Procura della Repubblica di Como ha aperto un fascicolo, al momento senza indagati e senza alcuna ipotesi di reato. Al lavoro anche la Corte dei Conti, che ha attivato accertamenti per verificare un eventuale danno erariale.
In Comune, la finanza si è presentata ieri mattina. Le fiamme gialle, in forza di un decreto firmato dal pubblico ministero Mariano Fadda, hanno fotocopiato decine di faldoni rimanendo in Comune praticamente tutto il giorno. È probabile che il lavoro dei finanzieri debba proseguire, vista la mole gigantesca di documenti accumulata in questi anni dagli uffici di via Vittorio Emanuele. Le questioni potenzialmente rilevanti dal punto di vista penale sembrano essere tre: possibili errori nella fase progettuale, possibili errori nella fase della costruzione o negligenze di vario tipo nella manutenzione.
Per il sindaco Mario Landriscina le indagini non dovrebbero rallentare i lavori di consolidamento del viadotto dei Lavatoi. «Allo stato non penso che ciò possa accadere – ha commentato iol primo cittadino – Noi stessi peraltro abbiamo chiesto al Tribunale una perizia e fatto tutto con la massima trasparenza».