Ancora segno meno per il tessile. Il comparto serico comasco ha chiuso il 2017 con una diminuzione di fatturato stimabile attorno al 2 – 3%. L’anno era iniziato all’insegna della stabilità, ma il secondo ed il terzo trimestre sono risultati negativi. L’andamento positivo degli ultimi mesi avrebbe però consentito di recuperare buona parte delle perdite accumulate nel corso del periodo precedente. “Abbiamo lasciato alle spalle un anno non facile, – commenta Andrea Taborelli, Presidente del Gruppo Filiera Tessile di Unindustria Como – ma nel periodo finale il mercato ha avuto una fiammata e vi sono aziende che hanno iniziato il 2018 con un effetto di trascinamento positivo”. Il distretto indirizza all’esportazione più della metà di quanto produce e la propensione all’export raggiunge il 75%, se si considerano anche le vendite di capi confezionati Made in Italy fabbricati con tessuti comaschi. Per quanto riguarda i mercati esteri, Francia e Germania si sono indebolite, la Svizzera ha perso terreno, mentre sono risultate positive la Spagna, il Regno Unito, gli Stati Uniti e la Cina. Tra i comparti che hanno subito maggiore flessione, quello del tessuto per abbigliamento femminile, che rappresenta i due terzi del fatturato serico complessivo, la cravatteria, per effetto della continua riduzione del consumo di questo prodotto, e l’accessorio tessile, costituito da foulards, sciarpe, stole, bandane. Le fiere tessili Milano Unica, che si terrà dal 6 all’8 febbraio, e Premiere Vision, dal 13 al 15 febbraio, vedranno coinvolte decine di aziende del territorio comasco. “Sarà utile per capire se il positivo andamento dell’ultimo trimestre è destinato a spegnersi, – conclude Taborelli – o se rappresenta l’inizio di una fase più favorevole.”