Teresio Olivelli è beato. L’annuncio ufficiale è stato dato questa mattina dal cardinale Angelo Amato, che ha presieduto la cerimonia di beatificazione al palasport di Vigevano. Martire partigiano di Bellagio, morto in Germania in un campo di sterminio nel ‘45, nel 2015 era stato dichiarato venerabile e ora è beato.
La cerimonia è concelebrata da quindici vescovi, compreso quello di Como monsignor Oscar Cantoni e un centinaio di sacerdoti.
La causa di beatificazione di Olivelli, incentrata sul suo martirio, è in corso dal 1987 e un decreto di Papa Francesco dello scorso 16 giugno ha ufficializzato il termine di questo percorso. Tra i presenti alla cerimonia a Vigevano i parenti di Olivelli e un compagno di prigionia, Venanzio Gibillini.
Migliaia di persone hanno voluto partecipare. Tra questi anche numerosi membri dell’Associazione Nazionale Alpini e la parrocchia di Hersbruck.
Nato a Bellagio, cresciuto a Mortara, Olivelli in gioventù simpatizzò per il fascismo, poi ne prese le distanze dal 1941 e nel ‘43 partì volontario come sottotenente degli alpini per la campagna di Russia. Al rientro in Italia, si rifiutò di giurare fedeltà alla Repubblica di Salò, fu arrestato e deportato in Austria, da dove riuscì a fuggire. Si unì allora alle formazioni della Resistenza cattolica, con un ruolo di sostegno morale più che militare. Arrestato a Milano il 27 aprile 1944, finì a San Vittore, quindi fu deportato ai lager di Fossoli e Flossemburg per essere infine inviato al campo di sterminio di Hersbruck.
Qui morì il 17 gennaio 1945, a soli 29 anni.
(Nel video, diffuso dall’ufficio stampa del Comitato organizzativa della Beatificazione di Teresio Olivelli, la cerimonia di Vigevano)