Resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Dopo gli scontri in occasione del derby Como Varese, sono già venti i nomi dei tifosi segnalati dalla Digos di Como alla Procura, che ha aperto un fascicolo per accertare i possibili risvolti penali della domenica di follia vissuta nel capoluogo lariano. I venti nomi sarebbero già iscritti nel registro degli indagati e il numero potrebbe aumentare, anche perché altre cinque posizioni almeno sarebbero già al vaglio degli inquirenti.
L’ipotesi di reato come detto è resistenza e violenza. Al termine della partita, gli ultras del Como avevano cercato ripetutamente il contatto con i tifosi del Varese. Le forze dell’ordine, con oltre 150 uomini in campo, avevano però evitato gli scontri. Un centinaio di supporter azzurri avevano dunque messo in atto quello che il questore ha definito <un vile attacco alle forze dell’ordine>, con un lancio di sassi e bottiglie contro i poliziotti. In particolare su questi momenti si sono concentrati gli accertamenti della Digos per le segnalazioni in Procura.
Accanto al fronte penale procede anche il lavoro sui Daspo, i divieti ad assistere alle manifestazioni sportive. I provvedimenti amministrativi sono ancora sul tavolo della questura di Como che sta vagliando i documenti. Il numero dovrebbe essere ben superiore a quello dei tifosi segnalati alla Procura.
Gli agenti della questura di Como stanno analizzando le immagini degli scontri, sia quelle girati dagli stessi poliziotti specializzati sia quelle consegnate alle forze dell’ordine dai tanti residenti e passanti che hanno filmato i tafferugli e hanno voluto collaborare con le forze dell’ordine consegnando le immagini.