Fa discutere, anche tra i comaschi, il provvedimento entrato in vigore dal primo gennaio che impone ai supermercati di far pagare, in media 2 o 3 centesimi, il sacchetto biodegradabile per frutta, verdura, carne e pesce. Tra i consumatori c’è chi si indigna verso quella che viene considerata una ulteriore tassa a carico dei cittadini e chi, suo malgrado, accetta di pagare ciò che viene imposto dall’alto per il bene dell’ambiente. La normativa riguarda anche le farmacie, dove il costo del sacchetto arriva anche a 10 centesimi. Alcuni, in questo caso, decidono di riporre le confezioni di medicinali nelle proprie borse, senza acquistare un’ulteriore busta.