Fare i conti con la realtà: dalle famiglie dove non c’è armonia ma ostilità e talvolta violenza, ai profughi e alla loro integrazione nelle comunità, dalle povertà (materiali e spirituali) al sostegno reciproco, fino alla politica e alle prossime elezioni. Un discorso di fine anno articolato quello del vescovo di Como, monsignor Oscar Cantoni che in chiusura del Te Deum ha ricordato l’appuntamento alle urne del prossimo marzo: “Siamo in un periodo in cui i partiti e gli uomini politici hanno generato delusione e lontananza dall’impegno politico – ha sottolineato – Il malcontento e la diffidenza verso i leader politici si sono approfonditi a causa di aspettative non soddisfatte e problemi non risolti”. Quindi l’appello alla città: “L’astenersi dal voto, a cui tutti invece siamo obbligati, non deve essere espressione di questa delusione. Non deve essere il partito dei rinunciatari a prevalere – ha detto il vescovo – e nemmeno i leader populisti possono assumere le responsabilità di governo sfruttando le rabbie e le paure della gente, a causa di promesse di cambiamento seducenti, quanto irrealistiche. Ciascuno in coscienza si orienti verso quei candidati che presentano programmi che facilitino il bene possibile, che tutelino la dignità e il rispetto delle vita delle persone, che facilitino la solidarietà e non si limitino a promesse aleatorie. Mancare al voto – ha concluso Cantoni – è da considerarsi un vero e proprio peccato di omissione, che non fa altro se non delegare in bianco, senza compromettersi responsabilmente”.