Dopo le revisioni di autobus e camion, ora è il turno delle patenti speciali. Si allarga ulteriormente l’inchiesta della Procura di Como e della Polizia stradale “Porte Aperte”, che aveva portato all’arresto del funzionario della Motorizzazione Civile Antonio Pisoni. Nelle scorse ore, gli agenti della polstrada hanno sequestrato 127 patenti speciali. Il sospetto degli inquirenti è che le prove pratiche per il conseguimento della licenza di guida per disabili, per il traino di roulotte o barche, ma anche per camion e pullman non siano state eseguite correttamente. In particolare, nel mirino della polizia sono finite 29 sessioni di esame, tutte effettuate dallo stesso funzionario coinvolto nell’inchiesta.
Gli agenti della polizia stradale hanno iniziato i sequestri delle 127 patenti e si sono presentati anche negli uffici della Motorizzazione per sequestrare i 29 verbali relativi alle sedute d’esame incriminate. Per superare le prove pratiche per queste patenti speciali sono previste sedute di almeno 45 minuti per ogni candidato. In tre quarti d’ora invece, secondo quanto ricostruito dalla stradale il funzionario esaminava da quattro a sei candidati. I titolari delle patenti sequestrate sarebbero stati all’oscuro della situazione e nessuno risulta indagato. Il funzionario infatti avrebbe preso accordi con le autoscuole coinvolte in questo filone dell’indagine, cinque in tutto secondo le prime informazioni.
La scorsa settimana, nell’ambito della stessa inchiesta erano state sequestrate le carte di circolazione di oltre 150 tra autobus e camion che avrebbero ottenuto una revisione fasulla, certificata sulla carta ma mai effettuata.