Passo avanti verso il progetto di fusione di Acsm-Agam. La commissione Patrimonio del Comune di Como ha dato parere favorevole sulla delibera di indirizzo, approvata dalla giunta martedì scorso, che prevede la nascita di una grande multiutility del Nord pedemontano. L’ultima parola spetta ora al consiglio comunale, che inizierà la discussione nella seduta di lunedì prossimo.
In pratica, è prevista la fusione per incorporazione in Acsm-Agam della varesina Aspem, della valtellinese Aevv e delle lecchesi Acel Sevice e Lario Reti Gas.
La quarta commissione consiliare, che si è riunita nel pomeriggio di oggi, dopo una lunga discussione ha dato parere favorevole sulla delibera-. Ha votato contro la fusione il consigliere Alessandro Rapinese e si è astenuto Maurizio Traglio. Per il presidente della commissione, il leghista Giampiero Ajani, <l’argomento è molto articolato e ha diverse sfaccettature, ma è stato approfondito in modo dettagliato e il voto favorevole è motivato>.
L’operazione, sul piano industriale, non sembra avere controindicazioni. La nuova società dovrebbe generare, secondo i calcoli degli esperti, un margine operativo tra 90 e 120 milioni dal 2021. Il piano attuale di Acsm-Agam prevede invece un margine di 56 milioni.
Como verrebbe però penalizzata e le maggiori perplessità riguardano gli assetti futuri. Il capoluogo lariano infatti, secondo quanto trapelato nelle scorse ore, perderebbe la sede operativa, che andrebbe a Monza e anche quella di Enerxenia, che andrebbe in Brianza. Como ridurrebbe poi, al termine della fusione, la sua partecipazione azionaria a poco più del 10%. Per Ajani però <non c’è alcuna aria di beffa per la città di Como>.
La palla passa ora all’aula di Palazzo Cernezzi.