Il tema dell’autosilo Valmulini torna al centro delle cronache e della politica cittadina. Non tanto perché si tratta di gigante da 600 posti pressoché inutilizzato, quanto per l’accampamento abusivo al pian terreno della struttura.
Una trentina di tende piantate da volontari e cinquanta persone, migranti e senzatetto, che vivono stabilmente nell’autosilo, a partire da maggio. Che probabilmente non vogliono o non possono andare nel centro di accoglienza governativo di via Regina, che rischiano di rimanere fuori dalla rete di assistenza e che ormai hanno reso l’accampamento abusivo del Valmulini stanziale, in particolar modo da quando i volontari hanno montato le tende. Una situazione ormai fuori controllo, con il prato all’esterno dell’area trasformato in una gigantesca toilette a cielo aperto.
“Dobbiamo ragionare in termini di diritto – spiega Patrizia Maesani, capogruppo di Fratelli d’Italia, che ieri sera in consiglio comunale ha portato una dichiarazione preliminare sul tema – tre quarti delle persone accampate in Valmulini non ha fogli di rimpatrio. Quindi hanno diritto di stare in Italia. Detto questo, Valmulini è una struttura pubblica, a me interessa ristabilire l’ordine pubblico e garantire la tutela sanitaria, elementi che mi stanno a cuore tanto quanto il problema umanitario.Bisogna intervenire con intelligenza: sgomberare senza un’alternativa serve solamente a disperdere queste persone in città. Esistono delle istituzioni – conclude Maesani – esiste un tavolo per l’emergenza freddo. Prima di sgomberare, si trovi un’alternativa a queste persone. Poi, ovviamente, chi deve’essere rimpatriato venga rimpatriato”.
Ieri sera è intervenuto con una preliminare anche Vittorio Nessi, capogruppo di Svolta Civica. “Nel 2016 – dice – la giunta Lucini gestì brillantemente una situazione ben più grave, con cinquecento migranti accampati in stazione. Qui si parla di cinquanta persone. La giunta Ladriscina prenda esempio da Lucini e Magatti e risolva questo problema senza crearne altri più grandi”.