In almeno 15 comuni della provincia di Como – compreso il capoluogo – sono presenti industrie, abitazioni, interi quartieri, strutture sensibili, turistiche o commerciali in aree a rischio idrogeologico.
E’ quanto emerge dall’indagine annuale di Legambiente, Ecosistema Rischio, il dossier di monitoraggio finalizzato a valutare l’esposizione al rischio idrogeologico del territorio e l’efficacia delle attività di prevenzione portate avanti dalle amministrazioni. Il documento viene realizzato dall’associazione attraverso un questionario che è stato sottoposto ai comuni ritenuti a rischio. Degli oltre 1.200 presenti in Lombardia hanno risposto solamente 360, ovvero il 31%.
In totale sono 24 le amministrazioni lariane che hanno comunicato i dati.
Como registra industrie, quartieri, strutture sensibili in aree a rischio idrogeologico, si pensi ad esempio alla recente frana a Civiglio.
Stesse indicazioni arrivano da Eupilio, Gera Lario.
Anche Cantù presenta case e fabbriche in zone a rischio frane e allagamenti così come Cavargna, Maslianico, Ponte Lambro, Porlezza, Rodero e Valsolda.
Le indicazioni che arrivano da Carimate, San Siro e Uggiate Trevano parlano di case in aree considerate critiche, mentre a Casnate e Grandate viene segnalata la presenza di industrie.
Il dato positivo che emerge dal dossier è che queste amministrazioni si stanno dando da fare con attività di monitoraggio, manutenzione ordinaria e, in molti casi, hanno redatto (o lo stanno aggiornando) un piano di emergenza. Sui 24 comuni lariani presenti, 9 (Binago, Blessagno, Campione d’Italia, Colonno, Corrido, Cucciago, Cusino, Dosso del Liro e Laglio) compaiono in elenco solo per questa attività di prevenzione e pianificazione di emergenza.
Un Saluto a tutti Io abito dopo Argegno vorrei sapere se possibile quando inizieranno i lavori della frana a mio parere rimane una situazione molto pericolosa