Commercianti comaschi sommersi da una pioggia di bollettini inattesi e decisamente indigesti. Il mittente è Ica, la società che si occupa della riscossione di alcuni tributi per il Comune di Como. Le richieste di pagamento riguardano il canone di occupazione del suolo pubblico per i cartelli di indicazioni stradali delle attività commerciali. Gli avvisi sono riferiti ad un periodo che parte addirittura dal 2013.
Ai titolari delle attività commerciali viene contestata la mancanza di concessione, anche in presenza dell’autorizzazione per la posa dei cartelli. Tra gli esercenti che hanno ricevuto l’avviso e la sanzione per il mancato pagamento però, la quasi totalità non sapeva neppure di dover pagare e non si era mai vista recapitare importi e scadenze.
Al danno si aggiunge anche la proverbiale beffa perché, per un problema burocratico, i bollettini sono stati recapitati due volte. Nel primo avviso infatti viene prospettata la possibilità di uno sconto di un terzo in caso di pagamento entro 60 giorni, ipotesi poi cancellata da un secondo avviso.
Dura la presa di posizione di Confcommercio, che ha chiesto un incontro con l’assessore al Commercio del Comune di Como Marco Butti e vuole l’annullamento dei bollettini. <Autorizzare un soggetto ad apporre un cartello, senza informarlo dei termini di pagamento, per poi applicargli una sanzione, è eticamente scorretto>, sottolinea il presidente di Confcommercio Giovanni Ciceri. <Non ha senso chiedere pagamenti riferiti agli ultimi cinque anni a persone ignare di dovere un debito perché mai informate>, aggiunge.