ComoAcqua: il processo di fusione delle multiutility in un’unica società è definitivamente naufragato. E l’acqua comasca, molto probabilmente, sarà privatizzata.
Il passaggio chiave ieri pomeriggio, nell’assemblea dei soci convocata a Villa Gallia. A favore della nascita di Como Acqua ha votato quasi il 62% dei rappresentanti del Comuni presenti. Tre i voti contrari: Como, Canzo e Albavilla. Una manciata di Comuni si è astenuta.
Grande assente alla riunione il sindaco di Cantù, Edgardo Arosio.
Il voto finale è arrivato dopo la bocciatura di una richiesta di rinvio avanzata da Adriano Caldara (assessore alle Partecipate di Como) e respinta.
Al termine dell’assemblea, il presidente della Provincia di Como Maria Rita Livio ha convocato una conferenza stampa lampo. “La maggioranza dei Comuni della provincia e dei Comuni soci ha aderito al processo di fusione – ha detto – ma la faziosità di alcuni non ha permesso di raggiungere il consenso necessario dei due terzi. Tutti hanno sempre detto di voler anteporre il bene comune al loro programma, ma evidentemente non è così”.
ComoAcqua, ha detto ancora il presidente della Provincia, era l’unica soluizione in grado di poter garantire il governo pubblico del ciclo integrato.
Il territorio lariano quindi dovrà indire una gara internazionale per affidare la gestione dell’acqua: un processo che dovrà obbligatoriamente essere concluso il 30 settembre 2018