15 novembre 1992-15 novembre 2017. Sono passati 25 anni dal giorno in cui ha scoperto di aver contratto una malattia che lo ha paralizzato dalla vita in giù. Ma Alberto Stucchi, di Erba, che di anni oggi ne ha 39, non si è abbattuto, anzi – come ammette lui stesso – da quel giorno è iniziata la sua seconda vita. Una vita fatta di coraggio e voglia di fare. Perché per lui quella carrozzina non è mai stata un limite.
Quando ha scoperto di essere stato colpito da una patologia, che in un primo momento lo aveva bloccato fino al collo, aveva 14 anni. Sono iniziati i ricoveri, 54 giorni in rianimazione, parte un calvario fatto di visite specialistiche ma le possibilità prospettate sono tutte drammatiche. Poi però con il passare dei giorni, a poco a poco qualcosa migliora, Alberto ha iniziato a muovere prima il braccio e la mano sinistra poi entrambi gli arti superiori. Per le gambe non c’è nulla da fare e a 15 anni è pronto ad affrontare una nuova vita.
Il tempo trascorre e quel ragazzino si fa uomo, studia, lavora, guida, viaggia e soprattutto si dedica al mondo dello sport. Il basket, il canottaggio, l’handbike (prende parte anche ad alcune edizioni del giro d’Italia), e poi i lanci con il parapendio e le immersioni. Il tutto condito dalla fede rossonera e dal tifo per il suo Milan.
“Rifarei tutto. Grazie alle tante persone che mi stanno vicino” ha detto. “Ho alti e bassi come tutti e se proprio sono a terra programmo un salto in parapendio, come quella che voglio fare in marzo a Dubai per festeggiare questi 25 anni”.