Una mozione per salvare la carta sconto benzina. Continua l’azione di pressione politica e istituzionale per evitare quello che, a detta di molti, sarebbe un autogol per lo Stato italiano: cancellare i fondi per il bonus benzina nelle fasce di confine.
Senza la possibilità di acquistare la benzina scontata, infatti, i comaschi torneranno a fare il pieno in Svizzera. Poco cambierebbe, per loro. A cambiare, invece, sarebbero sia gli affari dei benzinai di confine, sia gli introiti dell’Erario, che perderebbe i milioni di euro derivanti dalle accise dei litri venduti in Italia anziché in Svizzera.
Ccom’è noto, un articolo della Finanziaria cancella i finanziamenti sui quali poggia il meccanismo della carta sconto.
Settimana scorsa è scoppiato il caso, e da allora la politica comasca si sta adoperando scongiurare il rischio che la carta sconto venga cancellata.
Oggi un passaggio in consiglio regionale, al Pirellone: il consigliere comasco Daniela Maroni, una delle fondatrici della carta sconto, ha presentato una mozione che impegna il governatore della Lombardia a trattare con il ministero per l’abrogazione dell’articolo della finanziaria che cancella i fondi per il bonus benzina.
Sempre Daniela Maroni, ha annunciato un incontro con i rappresentati dei petrolieri per controllare la politica dei prezzi a cavallo del confine e scongiurare il rischio che lo sconto permesso dalla carta vena mangiato dal rincaro dei carburanti.
“Il PD, con i suoi parlamentari, è già al lavoro per modificare la proposta sulla carta sconto benzina contenuta nella legge di stabilità. Chi, come l’assessore Garavaglia, è stato in Parlamento sa che l’iter è lungo e quindi non serve fare allarmismo – aggiunge il consigliere del Pd Luca Gaffuri – Ricordo che proprio dal PD, nel 2015, è arrivato l’emendamento chiave presentato da Mauro Guerra e Chiara Braga per rendere strutturale il fondo in favore delle regioni a statuto ordinario confinanti con la Svizzera e non più da ridefinire ogni anno»”