<Non ci sono stati cedimenti durante i lavori di realizzazione della vasca né sono stati registrati problemi ai palazzi. Il monitoraggio era costante>. Parola a Sacaim nell’ambito del processo per le presunte irregolarità nella gestione del cantiere infinito delle paratie. Questa mattina, in Tribunale a Como sono stati sentiti due operatori dell’azienda veneta che si era aggiudicata l’appalto per realizzare le barriere antiesondazione.
In aula hanno risposto alle domande del pubblico ministero Pasquale Addesso prima Michele Merlo, assistente del direttore tecnico del cantiere, poi l’ingegner Michele Defina, responsabile dell’ufficio tecnico di Sacaim fino a marzo 2013 e poi tornato a Como, chiamato dai suoi ex datori di lavoro, per collaborare alla stesura della terza perizia di variante.
<Non è stato contestato alcun danno ai palazzi durante i lavori di realizzazione della vasca B – ha detto Merlo – Facevamo un monitoraggio costante di tutti i fabbricati con strumenti appositi che trasmettevano i dati 24 ore su 24>. Un concetto ribadito anche da Michele Defina. <Non ci sono stati cedimenti durante i lavori di realizzazione della vasca B>, ha detto l’ingegnere.
Defina è poi entrato nel merito del progetto delle paratie. Tornando all’apertura del cantiere, nel 2008, ha detto: <Ho fatto subito una proposta migliorativa rispetto al progetto del Comune>. <Anni dopo, al momento della terza variante – ha aggiunto poi – sono stato richiamato per adattare la mia vecchia proposta migliorativa al nuovo progetto>.
I tecnici di Sacaim hanno parlato anche del progetto della scalinata a lago. <Era un po’ orfano per la mancanza di un sistema che impedisse lo scivolamento delle scale nel lago. Non era previsto e lo abbiamo fatto perché non modificava il progetto paesaggistico e architettonico>, hanno spiegato.
In aula sono stati sentiti anche i dirigenti della Regione che si sono occupati dell’iter del cantiere delle paratie. L’udienza è stata aggiornata al prossimo 6 dicembre.