La Finanziaria cancella la carta sconto benzina. L’iter per l’approvazione della legge non è ancora completato, ma il rischio di perdere il bonus per l’acquisto del carburante per i residenti nella fascia di confine è forte. Lo si legge chiaramente nell’articolo 59, comma2, della legge di bilancio, che prevede, testualmente, <l’abrogazione del fondo da 5 milioni di euro per le aree di confine con l’Austria e la Svizzera per ridurre il prezzo alla pompa della benzina e del gasolio>.
La carta sconto permette ai benzinai della fascia di confine di offrire ai clienti prezzi competitivi rispetto ai colleghi svizzeri ed evita così il pendolarismo del pieno. <La Finanziaria non è ancora stata votata e abbiamo il tempo per intervenire ma dobbiamo muoverci subito e per questo ho già parlato con il presidente Roberto Maroni>, dice il consigliere segretario Daniela Maroni, che in passato ha condotto la battaglia che ha portato al varo della carta sconto. <Mi auguro che su una questione tanto importante tutti i rappresentanti politici dei territori di confine facciano fronte comune>.
<La carta sconto benzina – aggiunge Maroni – tutela i cittadini ma anche una categoria e quindi l’occupazione del settore. Il governo sarebbe miope e pazzo a fare una cosa di questo genere. Ricordo sempre che ogni litro di carburante acquistato oltreconfine e non in Italia significa 1 euro e 7 centesimi di tasse che vanno nell’altro Stato e non in Italia. Senza la carta sconto l’Italia perderebbe ogni anno circa 300-320 milioni di euro>.
L’allarme per il rischio di perdere la carta sconto è stato rilanciato anche dall’assessore regionale all’Economia Massimo Garavaglia. Getta acqua sul fuoco invece il consigliere regionale comasco del Pd Luca Gaffuri. <Non si faccia allarmismo a scopi elettorali – dice – L’iter della legge di stabilità è appena iniziato: c’è tutto il tempo per lavorare a modifiche nell’interesse dei cittadini lombardi. Come rappresentanti del Partito Democratico stiamo già lavorando in questa direzione>.
A volte mi capita di notare che altri distributori di benzina, lontani dal confine, applicano prezzi di gran lunga più bassi che a Como. Cosa vuol dire? ……. Se invece di lamentarsi, i distributori di Como applicassero prezzi “reali” e non gonfiati per loro convenienza, tutto questo bailame non ci sarebbe. Mi sembra di assistere allo stesso comportamento dei negozianti di Livigno: togli l’IVA aggiungi super margine, prezzi uguali a quelli di Como. Ma della vecchia concorrenza non se ne parla più?