Doccia gelata sulla Pallacanestro Cantù. Ai problemi di budget – 2,5 milioni di euro da trovare per chiudere la stagione in corso – si aggiunge l’ordinanza del Comune di Desio, che mette i brianzoli alla porta del palazzetto utilizzato per le gare casalinghe.
“Esercizio abusivo di pubblico trattamento. Ordine di cessazione”. Così recita l’oggetto dell’ordinanza (qui il link per consultarla integralmente) che contesta alla Pallacanestro Cantù di aver giocato al Paladesio due partite valide per il campionato di Serie A senza la necessaria licenza. Nel mirino dell’amministrazione brianzola sono finiti i match contro il Cremona, del 7 ottobre, e quello contro il Trento del 22 dello stesso mese. Ma non è tutto. L’atto del Comune di Desio è perentorio: si ordina la “cessazione immediata dell’attività della Pallacanestro Cantù presso l’impianto sportivo comunale di largo Atleti Azzurri d’Italia”. In mancanza una soluzione Cantù si ritroverebbe senza una casa, dato che – ordinanza alla mano – al momento l’impianto di Desio non è più utilizzabile per le gare interne della Red October.
Una situazione paradossale che tuttavia dovrebbe essere risolta nelle prossime ore, come ha confermato Toni Cappellari, general manager: “Si è trattato di un problema prettamente burocratico. Andrea Mauri è il responsabile incaricato. Domani sarà tutto risolto”.