Nulla di fatto, assemblea rinviata, probabilmente ai primi dieci giorni di dicembre. Intanto – a conti fatti – per chiudere la stagione servono due milioni e mezzo di euro.
Acque sempre più agitate alla Pallacanestro Cantù. L’atteso confronto in programma ieri sera nella sede di Cermenate è slittato. Il presidente dimissionario Irina Gerasimenko, constatata l’assenza di alcuni soci (in particolare Anna Cremascoli) non ha poi preso parte ai lavori facendo saltare il numero legale. Non si è palesato neppure il patron Dmitry inizialmente previsto in collegamento via skype. A quel punto anche la sola presenza della moglie non sarebbe stata sufficiente. A livello formale infatti – spiegano dalla Pallacanestro Cantù – la stessa Irina non detiene alcuna quota societaria, avrebbe potuto rappresentare il marito soltanto con una delega formale che non è stata messa agli atti.
Presenti i soci di minoranza, assieme a un rappresentante della famiglia Gerasimenko, che – come si legge in una nota diffusa dalla stessa società – “hanno discusso delle varie problematiche, prendendo atto – scrivono – del budget fino al termine della stagione sportiva 2017-2018”.
Analizzando tutte le voci di spesa è emerso che per portare a termine quest’anno mancano all’appello due milioni e mezzo di euro.
Numerosi i ragionamenti intavolati durante quella che poi di fatto è diventata una riunione tra i presenti: si è parlato soprattutto del budget e quindi di stipendi, di giocatori, di trasferte, di nuovi ipotetici investitori e sponsor.
“La famiglia Gerasimenko è informata e coprirà in parte i costi – ha spiegato oggi il General Manager, Tony Cappellari – gli altri soci faranno la loro parte intanto chiediamo ai canturini di essere presenti alle partite e supportare la squadra. Anche la vendita dei biglietti diventa fondamentale in questo senso”.
E proprio i tifosi attraverso i social cercano di non perdersi d’animo, c’è anche chi rinnova l’appello agli imprenditori locali per mettere insieme le risorse mancanti.
La suddivisione attuale delle quote – lo ricordiamo – vede l’84% in mano a Dmitry Gerasimenko, il 10% alla Tic (Tutti Insieme Cantù, la compagine di azionariato popolare) e il restante 6% diviso tra sei soci di minoranza.
L’assemblea di ieri rappresentava un passaggio importante. All’ordine del giorno c’erano le dimissioni del numero uno Irina che quindi per ora resta al suo posto.