<Alberto Brivio è innocente ed è qui per dimostrarlo in ogni modo>. Si è aperto con le dichiarazioni del legale di uno dei principali imputati il processo per l’omicidio dell’architetto Alfio Molteni, ucciso a Carugo la sera del 14 ottobre 2015.
Secondo l’accusa, Brivio e la moglie della vittima hanno commissionato una serie di atti intimidatori, sfociati nel delitto, per screditare l’immagine di Molteni e fargli perdere l’affidamento delle figlie. Il commercialista si è sempre dichiarato innocente e oggi nell’aula della Corte d’Assise di Como il suo legale Aldo Turconi ha chiesto al giudice di poter sentire in aula anche la donna, Daniela Rho. La moglie dell’architetto non è tra gli imputati perché ha scelto di essere giudicata con il rito Abbreviato, ed è già stata sentita dal pubblico ministero con la formula dell’incidente probatorio.
Brivio ha chiesto e ottenuto di poter seguire le udienze non nella gabbia ma tra i banchi, accanto al suo legale. Lo stesso ha fatto Vincenzo Scovazzo, accusato di essere uno degli esecutori materiali dell’agguato mortale all’architetto.
La difesa di Brivio sostiene che il movente del delitto non sarebbe la relazione sentimentale tra Rho e Brivio, e nemmeno la volontà di screditare Molteni per poter tenere i bambini in affidamento. <Per dimostrare la nostra tesi abbiamo bisogno della Rho in quest’aula>, ha detto Turconi. La riserva – su questa e su altri testimoni indicati nella lista – verrà sciolta dalla Corte d’Assise nella prossima udienza fissata il 9 novembre. Sono ben 254 i testimoni che la difesa di Brivio vorrebbe sentire in aula, 46 quelli indicati dal legale di Scovazzo. Si partirà invece con i testi del pm, che sono 55. Oggi si sono costituite anche le parti civili, l’ex moglie e il figlio di Molteni, le figlie minorenni nate dal secondo matrimonio, il fratello e il padre della vittima.