I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Cantù hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Como nei confronti di Ahmed Mohamed Hassan Alì ELSHOBAKI, 42enne egiziano. I reati contestati sono sequestro di persona aggravato dall’uso di armi da taglio e violenza sessuale aggravata, ai danni della propria compagna, cittadina marocchina di 39. Accuse che vanno ad aggiungersi a quella di tentato omicidio per i fatti avvenuti a Cantù, in via Ginevrina da Fossano, lo scorso 16 agosto.
Quella mattina, i militari erano intervenuti, al civico 77, dove era stata segnalata la caduta della donna da una finestra. Sebbene le sue condizioni fossero subito apparse molto gravi, la vittima aveva fatto in tempo, prima di essere trasportata in ospedale, a riferire a militari e soccorritori di essere stata spinta fuori dalla finestra dal proprio compagno, nel corso di un violento litigio. L’uomo, dopo l’evento, si era allontanato a bordo di una Fiat Punto grigia, voleva raggiungere il più vicino aeroporto per espatriare.
In poche ore i carabinieri di Cantù sono riusciti a ricostruire le fasi salienti dell’evento, ascoltando i testimoni e effettuando i rilievi tecnici del caso. Sono stati acquisiti indizi che, per la loro gravità, avevano permesso, nella tarda serata, di far scattare il fermo nei confronti dell’egiziano per il reato di tentato omicidio. Era stato poi bloccato all’aeroporto di Malpensa mentre, munito di biglietti, stava cercando di imbarcarsi per l’Egitto.
Le indagini, anche dopo il fermo dell’uomo, sono proseguite per ricostruire gli eventi. Determinanti sono risultate le successive dichiarazioni della donna e, soprattutto, il sequestro da parte dei carabinieri di alcuni effetti personali (un telefono cellulare, un Ipad e varie chiavette USB) trovati in possesso del 42enne.
Al termine dell’attività investigativa, è emerso un quadro inquietante: la donna, dal momento in cui aveva intrapreso la relazione, ha dichiarato di essere stata vittima di violente aggressioni mai denunciate prima per timore di ritorsioni.
Inoltre la vittima è riuscita a raccontare in modo dettagliato quanto era stata costretta a subire la notte tra il 15 ed il 16 agosto, ossia la notte prima del tentato omicidio. Un racconto fatto di violenze fisiche, anche di natura sessuale, e umiliazioni di ogni genere durate per ore, sotto la minaccia di un coltello e riprese dal telefono cellulare dell’arrestato. Scene cruente, quelle acquisite dai militari, ma che hanno fornito un ampio riscontro alle dichiarazioni della vittima.
Questa mattina, l’uomo stato raggiunto dai Carabinieri in carcere a Busto Arsizio, dove gli è stato notificato il provvedimento cautelare.