Sette fusioni sono già avvenute, quattro sono state bocciate, altre tre saranno all’esame dei cittadini interessati il prossimo 22 ottobre, giorno in cui i lombardi e i veneti saranno chiamati alle urne per il referendum sull’autonomia proposto dalle rispettive Regioni.
Dal 2002 a oggi sono stati dunque 14 i progetti di unione tra i piccoli Comuni nel territorio lariano, non tutti, come detto, approvati dai rispettivi abitanti.
Gli ultimi tre in gioco riguardano la fusione di Cernobbio con Moltrasio e Carate Urio, quella in Valle Intelvi tra San Fedele, Casasco e Castiglione e, infine, quella che propone l’unificazione degli attuali comuni di Rodero, Valmorea e Albiolo.
In tutti e tre i casi i residenti nei territori interessati dai progetti di fusione potranno dire la loro domenica 22 ottobre, in occasione del referendum consultivo per l’autonomia della Lombardia.
L’elettore voterà come di consueto nel proprio seggio elettorale, ma la vecchia scheda cartacea sarà sostituita dal voto elettronico. Ciascuna sezione avrà infatti a disposizione apparecchi simili a un tablet su cui i cittadini potranno esprimere la propria scelta. Le operazioni di voto inizieranno alle 7 del mattino per concludersi alle 23.
Ma veniamo al dettaglio delle tre fusioni proposte nel Comasco. La prima prevede la nascita di un unico, nuovo comune, al posto di Cernobbio, Moltrasio e Carate Urio. I cittadini, oltre a dire se sono favorevoli o contrari a questa operazione, potranno anche scegliere il nome del nuovo Comune tra una serie di proposte: “Cernobbio e riva Romantica”, “Cernobbio e riva di Ponente” e “Cernobbio e riviera delle cave”.
Per quanto riguarda la Valle Intelvi, a proporre la fusione sono i comuni di San Fedele, Castiglione e Casasco. I nomi proposti sono “Borghi Intelvesi”, Centro Valle Intelvi” e “Pieve Valle Intelvi”.
Infine, agli abitanti di Albiolo, Rodero e Valmorea verrà chiesto se preferiscono che il nuovo Comune venga denominato “Alvaro”, “Borghi del Lanza”, “Collegelso”, “Valdero”, “Valrosa” o “Valtorre”.