Una scheda di emergenza. Un documento apparentemente semplice che permetterà però di facilitare i soccorsi, in caso di necessità, a tutti i bambini affetti da patologie complesse, rare e ad alta instabilità. Una garanzia in più per la qualità delle cure ma anche una sicurezza importante per le famiglie che si trovano ad affrontare situazioni delicate e impegnative.
Un risultato ottenuto grazie a un’iniziativa che non ha precedenti, il Progetto emergenza bambini fragili, presentato oggi nella sede del 118 di Como. Il lavoro è stato messo a punto dalla pediatria dell’ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia in collaborazione con Areu-118 di Como.
Il progetto partirà il prossimo primo novembre e interesserà centinaia di famiglie. A Como sono infatti oltre 600 i piccoli da 0 a 13 anni affetti da patologie rare, ai quali si aggiungono quelli con malattie croniche o altre situazioni complesse.
Per ciascuno di questi bambini, sarà predisposta una “scheda di emergenza”, preparata gratuitamente dal personale del Day Hospital Pediatrico del Sant’Anna. Il documento riporterà tutte le notizie essenziali sulla situazione del bambino, sulle sue problematiche sanitarie e sulle terapie e procedure da attuare in caso di necessità.
La scheda sarà consegnata alla famiglia, al pediatra o al medico di medicina generale e sarà conservata dalla Centrale Operativa del 118 di Villa Guardia. Durante viaggi o spostamenti, questo semplice documento potrà essere consegnato in caso di necessità al medico o alla struttura di riferimento.
Il progetto coinvolge gli specialisti del 118 ma anche i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, che saranno coinvolti nella compilazione delle schede. Non ci sarà alcun costo a carico delle famiglie grazie anche alla collaborazione dell’Associazione Silvia. Per accedere al progetto è sufficiente segnalare la volontà di partecipare telefonando al day hospital pediatrico del Sant’Anna allo 031.585.9710 oppure inviando una mail a emergenzabambinifragili@asst-lariana.it
La novità che parte da Como non ha precedenti e potrebbe diventare un progetto pilota da estendere all’intera Regione.