«Abbiamo dato una disponibilità all’accoglienza che non implica alcuno sconvolgimento nella vita della parrocchia». E’ stato Frate Antonio Belingheri, parroco di San Giuseppe in Valleggio, la comunità che si è resa disponibile per la prima colazione dei migranti all’oratorio, a rassicurare ieri i fedeli presenti alla messa domenicale delle 10.
La richiesta della Caritas diocesana di alleggerire la situazione di San Rocco dislocando il servizio mattutino a San Giuseppe aveva suscitato polemiche ed equivoci. Padre Antonio ha spiegato tutto. Il servizio, non ancora attivo e limitato alla fascia oraria dalle 7 alle 8.30, utilizzando la cucina dell’oratorio attiguo alla vecchia chiesa di via Valleggio, sarà seguito dalla pulizia dei locali e dei servizi igienici.
Ci sono già volontari disponibili e questo permetterà di restituire tutti gli ambienti dell’oratorio alle consuete funzioni.
In particolare, non ci sarà alcuna interferenza con il catechismo pomeridiano. Due mamme avevano fatto sapere di aver ritirato i propri figli dal catechismo, spostandoli in altre parrocchie. Il parroco ha parlato subito dopo che una quarantina di bambini di prima elementare, proprio ieri erano sull’altare per essere presentati all’inizio del loro primo anno catechistico.
Padre Antonio ha anche invitato a non generalizzare la scelta delle mamme che hanno optato diversamente: «Un caso, due casi, tre casi – ha detto – non fanno la parrocchia intera. Non lasciamoci spaventare ma compiamo gesti che il vangelo ci invita a compiere».
La comunicazione di padre Antonio, che ha sottolineato i doveri di carità di una comunità cristiana e il mancato intervento di altri soggetti istituzionali a cui, pure, spetterebbe lo stesso compito, è stata salutata da un forte applauso dei presenti.