Stadio Ossola di Varese, domenica 10 settembre. Incontro Varese-Como. A pochi minuti dall’inizio della partita un tifoso scavalca le reti, gli avversari reagiscono. Schiaffi, pugni, spintoni, bastonate: tutto ripreso dalle telecamere. Nei giorni successivi la questura di Varese analizza, fotogramma per fotogramma, i video degli scontri. E nelle scorse ore, arrivano i provvedimenti: otto Daspo (Divieto di accedere a manifestazioni sportive). Cinque ad altrettanti supporter del Varese, di durate variabili da uno a cinque anni. Provvedimenti ancora più pesanti per i tre ultras del Como 1907, diffidati rispettivamente per tre, quattro e sei anni. Gli otto ultras sottoposti al provvedimento sono stati identificati dalle Digos grazie ai filmati delle telecamere: oltre a essere stati diffidati, sono stati anche denunciati, a vario titolo, per rissa e utilizzo di oggetti atti a offendere nell’ambito della manifestazione sportiva.
Varese Como era una partita temuta, sul fronte dell’ordine pubblico. Timori, purtroppo, che si erano rivelati fondati: a pochi minuti dall’inizio di Varese-Como (match vinto dai lariani 1 a 0) le due tifoserie si erano scontrate, e la partita era stata sospesa per qualche minuto. Le forze dell’ordine avevano previsto una zona cuscinetto tra comaschi e varesini, ma un ultras comasco aveva scavalcato le reti e i varesini avevano raccolto la provocazione. Erano volati pugni, calci e schiaffi, colpi con i bastoni delle bandiere, erano stati lanciati fumogeni e petardi. Cinque minuti di follia, fino a che i poliziotti in tenuta antisommossa erano riusciti a raffreddare gli animi dei tifosi, permettendo all’arbitro di far riprendere il gioco.
Le conseguenze dell’episodio non colpiscono solamente gli otto tifosi diffidati, ma tutta la tifoseria lariana. Domani, infatti, per la terza volta il Como si troverà a giocare senza tifo: il prefetto di Varese (competente per territorio, visto che la partita si giocherà a Caronno Pertusella) ha vietato la trasferta ai supporter comaschi.