Asf, l’azienda di trasporto pubblico di Como e provincia, potrebbe diventare interamente privata nell’arco di poco più di un anno. Quella che sarebbe una rivoluzione storica per il servizio è svelata, per così dire, da un documento destinato al consiglio provinciale di Como. Nero su bianco è scritto che Villa Saporiti intende procedere all’alienazione della partecipazione indiretta in Asf Autolinee.
Ad oggi Asf Autolinee è per il 49% in mano ai privati che esprimono l’amministratore delegato Annarita Polacchini; mentre per il restante 51% l’azienda è controllata dai soci pubblici, tutti raggruppati in Spt Holding. Di quest’ultima fanno parte come detto la Provincia di Como, la Provincia di Lecco, il Comune di Como e il Consorzio Provinciale Trasporti. Tutti enti pubblici, dunque, che di fatto controllano e sovrintendono al servizio degli autobus comaschi.
Un quadro consolidato, visto che mai l’azienda di trasporto è stata interamente gestita da soggetti privati. Ora, però, tutto potrebbe cambiare.
Non sarebbe infatti soltanto Villa Saporiti intenzionata a togliersi da Asf: anche la Provincia di Lecco avrebbe già dato un ok totale. E sulla stessa linea sarebbe il Cpt, mentre meno chiara è la posizione del Comune di Como. Se anche Palazzo Cernezzi decidesse di uscire da Asf, però, il gioco sarebbe fatto: da qui a un anno l’intero pacchetto azionario detenuto dai soci pubblici – cioè il famoso 51% – verrebbe messo a gara. Per finire senza alcun dubbio nelle mani di un operatore privato.
A quel punto: la storica privatizzazione del trasporto pubblico comasco sarebbe realtà, pur con le inevitabili clausole di salvaguardia per il personale che almeno per qualche anno dovrebbero scongiurare tagli al personale.