Visita al carcere del Bassone, ieri, per una delegazione della Lega Nord comasca formata dal deputato Nicola Molteni e dal vicesindaco di Como, Alessandra Locatelli. Oltre alla direttrice del carcere, Carla Santandrea, si sono svolti incontri con Davide Brienza segretario regionale del sindacato CNPP della polizia penitenziaria e il comandante del reparto Domenico Isdraia. In particolare, la Polizia penitenziaria ha avanzato alcune richieste fondamentali per poter assolvere al proprio dovere al meglio: la necessità di avere più sicurezza e adeguati strumenti per garantire l’incolumità dei poliziotti penitenziari, dato l’aumento di aggressioni, colluttazioni e ferimenti tra le sbarre; un adeguato piano di nuove assunzioni di agenti di polizia penitenziaria, un adeguamento delle risorse per il rinnovo del contratto di lavoro, scaduto da quasi 10 anni; il ripristino di corrette relazioni sindacali in sede centrale (dap) e presso gli istituti e servizi penitenziari del paese; una rimodulazione del provvedimento di ‘riordino delle carriere.
Richieste, queste, che verranno portate all’attenzione del ministro della giustizia attraverso l’interrogazione parlamentare che già oggi verrà presentata. Durante la visita, inoltre, Locatelli e Molteni hanno incontrato due dei quattro agenti di polizia minacciati e aggrediti nel mese di agosto da un detenuto.
A margine della visita al carcere il deputato del carroccio Nicola Molteni ha sottolineato il sovraffollamento della struttura che conta detenuti in gran parte stranieri. “Il dato delle presenze straniere non può e non deve passare inosservato – afferma Molteni – Oggi il carcere il Como vede la presenza di 419 detenuti, 371 uomini, 48 donne, di cui 233 stranieri quasi tutti uomini, pari al 55% del totale. Un dato, quello dei detenuti stranieri, allarmante e drammatico pari quasi al doppio della media nazionale che si attesta al 34%”.
“Allo stesso tempo – prosegue il deputato leghista – fa riflettere che il carcere attualmente ospiti 419 detenuti su una capienza regolare prevista di 215 e una capienza tollerabile di 402 detenuti. Un numero che allarma e lascia intendere le condizioni di estrema difficoltà in cui operano gli agenti di Polizia all’interno della struttura. Una situazione insostenibile e ad alto rischio sociale. Per questo chiederò al ministro Orlando di intervenire immediatamente ponendo una seria attenzione sul carcere di Como e in particolare sulla necessità di far scontare ai detenuti stranieri la pena nel paese di origine”.
Dello stesso avviso Alessandra Locatelli, vice sindaco di Como, per la quale occorre migliorare la sicurezza all’interno della struttura. “Sono rimasta molto colpita dall’organizzazione e dalla struttura del Carcere di Como, – ha detto – ho colto l’impegno e la determinazione delle forze di polizia che lavorano quotidianamente in una situazione non facile. Ci sono aspetti legati alla sicurezza e alla salute di chi opera all’interno del carcere, che non vanno sottovalutati, ma migliorati. Riguardo ai detenuti ho potuto osservare spazi adibiti alla lavorazione del legno e altre attività e, nonostante l’edificio non sia recente, c’è attenzione nel rendere alcuni spazi meno sgradevoli. Questo denota l’impegno della direzione e incoraggia l’amministrazione per una futura collaborazione”.