C’è aria di ribaltone storico ai vertici provinciali del partito democratico. Nell’assemblea di ieri sera, infatti, si sono poste le basi per un azzeramento della segreteria comasca del Pd e una ricostruzione in pieno stile Prima Repubblica: cioè basata sulle correnti interne.
All’assemblea provinciale di ieri sera era presente anche il segretario regionale dei democratici, Alessandro Alfieri, che ha risposto ancora una volta no all’ampia richiesta di un congresso vero e proprio prima delle elezioni regionali e nazionali
La bocciatura del congresso provinciale, però, è da tempo una decisione molto poco gradita a gran parte della base, anche in virtù dei pessimi risultati elettorali del Pd lo scorso giugno, con Como, Erba e Cantù passati tutti al centrodestra.
Quindi, ecco la sorpresa maturata ieri sera per tentare di evitare nuove spaccature nel partito. La segreteria provinciale del Pd, oggi composta da 11 membri, sarà azzerata lasciando all’attuale segretario, Angelo Orsenigo, il compito di formarne un’altra – indicativamente ristretta a 5 componenti – in rappresentanza delle correnti interne. Dovrebbero farne parte elementi designati dell’area renziana che fa capo al sindaco di Albese, Alberto Gaffuri, di quella che si riconosce nel consigiere regionale Luca Gaffuri, di quella della parlamentare Chiara Braga e delle due che a livello nazionale di risconoscono nel ministro Andrea Orlando e nel governatore della Puglia, Michele Emiliano.
Da questo direttorio usciranno i candidati per la Regione (in lizza Paolo Furgoni, Alberto Gaffuri, Savina Marelli e Maria Rita Livio) e per il Parlamento (con Luca Gaffuri, Chiara Braga e Mauro Guerra tra i papabili).