Clamorosa sfida della comunità islamica canturina al sindaco Edgardo Arosio, all’amministrazione comunale e – più in generale – alla Lega Nord. A dispetto del divieto ufficiale emanato dal Comune due giorni fa di ritrovarsi al capannone artigianale di via Milano 127 per celebrare la Festa del Sacrificio, questa mattina poco dopo l’alba in quella stessa zona si sono radunate tra le 500 e le 600 persone di fede islamica per la preghiera. Un vero e proprio blitz consumato tra le 7 e le 8 del mattino, di cui carabinieri e polizia locale sono già pienamente informati.
Furiose le prime reazioni del Carroccio, con il deputato Nicola Molteni che annuncia battaglia: “Quanto accaduto stamattina è una vera sfida, ma non tanto alla Lega quanto alla legge e ai divieti imposti dal Comune di Cantù. In quel capannone non si poteva pregare e per di più è concessa la presenza di 99 persone al massimo nello stesso momento. Quasi 600 islamici si sono invece radunati e hanno pregato, usando i locali come una moschea. Ora basta, prendiamo questa azione come una dichiarazione di guerra. La vicenda si sposta su piani più alti di quelli attuali, la vicenda finirà certamente in Procura”.
Ma vi rendete conto di quello che dite ? Divieto di pregare ? La preghiera una dichiarazione di guerra ??ma non provare almeno un po di vergogna ??
Infatti, la Costituzione italiana, all’art. 19, dice che tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitare in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buoncostume.
Poi, c’è anche il 20, ma per ora direi che basti.