Nell’Italia dei concorsi pubblici che riempiono interi palazzetti per posti con stipendi tutt’altro che principeschi, da Como arriva una notizia di tenore opposto.
Per quanto difficile da credere, infatti, al bando pubblicato dal Comune il primo agosto scorso e scaduto il giorno 18 con cui l’amministrazione Landriscina cercava il nuovo capo di Gabinetto, non si è presentato nessuno. Non una sola candidatura, non un solo curriculum. Stipendio troppo basso, forse? Nemmeno da pensare: il bando metteva a disposizione un compenso annuo lordo di 65mila e 100 euro per il prossimo lustro, divisi in 43mila euro fissi, 11,500 euro come indennità di posizione e 10mila euro come indennità di risultato. Non proprio cifre da miseria insomma.
Come sia stato possibile il verificarsi di questo caso più unico che raro – se si esclude che il vincitore sarebbe entrato in servizio come funzionario e non come dirigente – è difficile sia da capire sia da ricostruire a causa dei silenzi ufficiali di Palazzo Cernezzi. Resta il fatto che, per il momento, il nuovo sindaco resta senza l’atteso nuovo capo della segreteria e il Comune scoperto in una posizione chiave. Molto probabile, ora che il bando – prima di essere ripubblicato – venga rivisto e corretto, anche se non è ancora chiaro come.
Tutt’altro esito parziale, invece, per un secondo bando lanciato dal Comune all’inizio di agosto, quello per l’ufficio stampa e comunicazione. In questo caso, le domande pervenute sono state abbondanti, otto in totale. Lo stipendio per chi la spunterà dopo la selezione sarà di 27mila euro annui per i prossimi 5 anni.