L’area della Ticosa come temporaneo domicilio di senzatetto e disperati. Scenario non nuovo per la vasta spianata di via Grandi, ma che in queste ore sembra tornare d’attualità. Nella recinzione verde sul lato di via Sant’Abbondio, a pochi metri dall’ingresso principale che conduce alla vecchia centrale termica Santarella, è infatti apparso in queste ore un nuovo, ampio buco che permette senza troppe difficoltà di accedere all’area.
Peraltro, proprio nelle immediate vicinanze di questo improvvisato varco sono ben visibili diverse bottiglie di superacolici abbandonate a prima vista da poco tempo. Tracce evidenti, insomma, di una presenza umana, come già accaduto in molte altre occasioni.
Una situazione che se al momento può soltanto far ipotizzare nuove presenze nell’ex Santarella, di sicuro ripropone il tema del futuro dell’intero comparto. La situazione, per il momento, non sembra vicina al tanto atteso sblocco.
Ancora non è conclusa del tutto la bonifica della zona, ad esempio, per cui mancano ancora i risultati delle ultime analisi sulla qualità delle acque che scorrono al di sotto dell’area: la presenza o meno di inquinanti legati alle vecchie attività industriali, infatti, sarà decisiva per capire se serviranno o meno nuovi e costosi interventi di risanamento.
E poi ci sono le incognite legate all’ultima porzione di terreno da risanare, la famosa cella 3, e soprattutto il destino dei contenziosi giudiziari tuttora in atto tra Comune di Como e Multi, l’azienda che si aggiudicò la teorica ricostruzione del quartiere 10 anni fa.
Insomma, il quadro sulla Ticosa restituita perlomeno a parcheggio – come inteso fare dal nuovo sindaco Mario Landriscina – è ancora piuttosto fosco.