“Accettiamo il decreto Minniti per spirito di servizio ma non siamo d’accordo”, così la Caritas di Como. La «procedura di notificazione» nei centri di accoglienza entrerà in vigore il 12 agosto prossimo. Cosa vuol dire concretamente? Di fatto si trasferisce ai responsabili delle strutture che accolgono richiedenti asilo il compito di comunicare formalmente agli ospiti gli atti assunti dalle Commissioni territoriali. Compresa, la decisione sugli esiti della loro domanda di asilo e l’ordine di rimpatrio.
La Caritas nazionale e anche quella ambrosiana si sono espresse in maniera negativa. Tale procedura di fatto trasforma i responsabili dei centri migranti in pubblici ufficiali, è stato ribadito da più parti.
Più concreto e diverso è il parere di Roberto Bernasconi della Caritas diocesana lariana. «Mi sono preso la responsabilità di notificare le decisioni rispetto al futuro dei migranti, che non è di poco conto, per non gravare di altri compiti i nostri operatori. Non sarà facile – dice – Assumiamo una bella responsabilità e un bel rischio, per spirito di servizio nei confronti delle persone migranti. Ferma restando la nostra contrarietà e cioè auspicando che il ministro cambi rotta, abbiamo preferito per la tranquillità dei nostri centri di accoglienza di mettere in atto quanto prescritto».
Bernasconi inoltre quantifica in «250-300» gli attuali ospiti del centro di via Regina Teodolinda a Como. «Ora tutto sommato la situazione è tranquilla. Un anno fa era ben diversa». conclude.