180 biciclette di valore rubate, per un bottino stimato sopra i 300mila euro.
Sono i numeri della rapina andata in scena ieri pomeriggio intorno alle 15 a Mozzate, quando quattro rapinatori che hanno assaltato a mano armata un deposito di due ruote (il cui valore oscilla dai mille ai 5 mila euro).
La quantificazione definitiva non è ancora stata formalizzata. In carabinieri della compagnia di Cantù intanto proseguono le indagini a partire dai rilievi tecnici effettuati sul camion usato per la fuga che è stato passato al setaccio alla ricerca di tracce ed elementi riconducibili ai malviventi.
Il camion (poi abbandonato) era in fase di carico delle biciclette che erano peraltro contenute in un deposito anonimo, non riconoscibile dall’esterno, e che non era sempre pieno di bici di valore come invece è avvenuto ieri.
Altro elemento di cui gli inquirenti terranno conto è che i rapinatori sapevano bene cosa cercare. Tutto era pianificato nel minimo dettaglio, compresa l’ora in cui entrare in azione e la divisione dei compiti dei malviventi che dopo aver sequestrato l’autista del camion, l’hanno costretto a stare sdraiato nel retro della cabina (dove di solito si trova il lettino per riposarsi) rendendo in questo modo impossibile riconoscere la strada seguita per allontanarsi dal magazzino di Mozzate.
Anche l’autista – un ucraino – è già stato sentito dagli inquirenti. Avrebbe parlato di quattro banditi (tre in azione nella ditta e un quarto “caricato” dopo per guidare il camion) tutti italiani con accento del sud.
Il camion – che, una volta svuotato, è stato abbandonato alle porte di Milano – non aveva il gps e anche il cellulare dell’autista era stato buttato via. Strategie utili per evitare di farsi inseguire dalle forze dell’ordine.