55mila, un “esercito” di ulivi sul lago di Como. L’olio Dop più nordico d’Europa è lariano, quest’anno però, a causa del clima, si attende un calo di produzione.
A rivelarlo è la Coldiretti interprovinciale, che domani sarà presente al summit dedicato, in collaborazione con l’Associazione Interprovinciale Produttori Olivicoli Lombardi e con il Consorzio di tutela Olio Extra Vergine di Oliva DOP Laghi Lombardi Lario e Sebino. Il fine è unico: quello di valorizzare il prodotto locale, un prodotto di assoluto pregio in una regione in cui si consuma più olio extravergine d’oliva rispetto al resto d’Italia.
«Il nostro olio — racconta il direttore della Coldiretti interprovinciale, Raffaello Betti — è un prodotto di assoluta eccellenza. L’effetto mitigante del lago di Como rende possibile la coltivazione degli ulivi soprattutto nelle aree della Tremezzina, di Bellagio, di Perledo e Varenna».
Circa 1000 gli olivicoltori che coltivano il prodotto, suddivisi in 5 aziende comasche e 10 lecchesi, che producono tra i 2000 e i 3500 quintali di oliva all’anno, con una resa tra i 200 e i 300 quintali di olio (non solo Dop).
“L’olio del lago di Como — continua la Coldiretti lariana — si presta molto bene per accompagnare piatti leggeri, come il pesce o insalate. Ma è perfetto anche in ricette semplici e povere”.
Un olio da valorizzare e da proteggere – spiega Emanuele Bezzi, responsabile economico di Coldiretti Como Lecco – Soprattutto proteggere, visto che quest’anno è atteso un calo di produzione di circa 1/3 del totale a causa del clima che ha visto l’alternarsi di periodi di gelo nel momento della fioritura e di grande caldo e siccità nelle ultime settimane”.
L’olio lariano, inoltre, è, tra quelli lombardi, esportato in Germania, Francia, Stati Uniti, Giappone ed Emirati Arabi.