Sarà la vicinanza alla Svizzera. Saranno le dimensioni piccole, che favoriscono una risposta rapida. Sarà, magari, l’indole operosa dei comaschi. La notizia – positiva – è che Como, non solo città ma tutta la provincia, ha reagito alla crisi molto più velocemente di tanti altri territori italiani. A certificarlo è il Sole 24 Ore, che oggi ha stilato una classifica sulla capacità di reazione alla crisi delle province italiane.
Como è al 19esimo posto su 103 province. Prima di tante altre province lombarde. Prima anche di Milano, le cui dimensioni forse non aiutano la capacità di reazione.
Al primo posto si trova Bergamo. Al secondo Modena, al terzo Reggio Emilia. Brescia, Varese e Lecco sono davanti a Como, tutte le altre province lombarde sono dietro.
Alla classifica hanno concorso dieci indicatori, misurati dal 2013 al 2016: aumento del reddito pro capite, diminuzione dei prezzi delle case, variazione dei depositi bancari, incremento delle immatricolazioni di automobili, erogazione di prestiti, acquisto di beni durevoli, aumento del tasso di disoccupazione, diminuzione della spesa per i farmaci, aumento del numero di laureati e prodizione di rifiuti. In uno di questi indicatori, quello che misura il deprezzamento delle case nei tre anni, Como è nella top ten. In base a questi parametri, Como fa parte di quel 20% del territorio italiano più rapido a reagire alla crisi. In cima alla classifica, come detto, Bergamo. In coda Crotone, Rieti e Aosta.