La quadra non c’è ancora e la composizione della giunta del neosindaco di Como Mario landriscina è cosa ancora incerta. I giorni a disposizione sono pochi ma all’interno del centrodestra, Forza Italia in primis, sono ancora molti i nodi da sciogliere. Nonostante il chiaro ordine di scuderia (“Facciamoci vedere sereni”) è evidente che tra richieste e veti incrociati la soluzione non sembra prossima a venire.
Così mentre Landriscina si trova in Comune, pienamente operativo ma senza squadra, i partiti hanno convocato per questa sera alle 22 un nuovo incontro. Forse domani ci saranno novità non dimenticando che sul tavolo pesano anche temi non minori come presidenza del consiglio e capo di gabinetto. Intanto le opposizioni si sono risvegliate da quel naturale torpore post elettorale tipico di ogni sconfitta e cominciano a affilare le armi.
“L’assenza di una giunta dopo tanti giorni – accusa Fulvio Anzaldo della lista Rapinese Sindaco – è la concretizzazione di quanto dicevamo, il sindaco non è libero di decidere in autonomia e apprendiamo con stupore che Landriscina chiede aiuto alla città. La giunta Rapinese sarebbe già stata formata”. Insomma, dice Anzaldo “i nodi stanno venendo al pettine e come al solito non sarà il sindaco a pagarne le conseguenze ma cittadini”.
In linea, dal Pd, Stefano Fanetti. “E’ evidente il fortissimo condizionamento dei partiti – dice – in particolare di Forza Italia. Non è un caso che Landriscina non abbia fatto i nomi degli assessori in campagna elettorale. Ci sono delle frizioni. Il sindaco rivendica autonomia dai partiti ma ne è succube”.
Dalle repliche dei due oppositori, non si capisce se Traglio è tornato da Milano e se Rapinese è tornato dalla montagna….
Ad ogni modo vedremo presto quale sarà la loro competenza e quali saranno i suggerimenti illuminati che sottoporranno alla maggioranza