Mancano nove giorni. Poi, in una direzione o nell’altra la questione dovrà concludersi. Tiene banco, non solo a Cantù, la questionedi Edgardo Arosio, sindaco neoeletto, su cui pesa una clamorosa dichiarazione di incompatibilità
“E’ qualcosa di kafkiano, sono demoralizzato – commenta l’interessato – è un danno enorme dei burocrati e mi riservo verifiche, in quei giorni oltre che candidato ero consigliere comunale”. La tesi di Arosio, in sintesi è “perché il 26 maggio, giorno in cui hanno assegnato l’appalto all’azienda di mio fratello nessuno in comune ha pensato di chiamarmi?”. “La legge è chiarissima – aggiunge il sindaco – la gare è legittima e l’azienda comunque gestiva il servizio da sei anni. Ci conosciamo tutti, non sarebbe costata molto una chiamata”. Adesso c’è poco da fare: o l’azienda del fratello rinuncia all’incarico o il sindaco rinuncia al mandato.
“Mi auguro semplicemente che la vicenda abbia esito un positivo – conclude Arosio – l’elettorato ha scelto e c’è molta amarezza, inoltre, lascio immaginare quanto questa sia una cosa delicata sul fronte dei rapporti personali”.
non deluderciabbiamovotato perche abbiamo fiducia in una cantu migliore per tutti avanti con coraggio