Il danno c’è. La beffa, pure: a causa di un cavillo burocratico, alcuni agricoltori comaschi non riceveranno i soldi per le devastazioni degli animali selvatici.
A darne notizia è Coldiretti Como e Lecco, che spiega il motivo della bocciatura dell’erogazione di contributi agli imprenditori.
Regione Lombardia, dice la Coldiretti lariana, dopo aver ricevuto le segnalazioni da parte delle aziende e fatto i propri controlli, ha stanziato fondi per risarcire tutti gli imprenditori che hanno subito danni da animali selvatici. Rimborsi che, come anticipato, sono stati bocciati da un cavillo burocratico. «Alle aziende agricole — spiega Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como e Lecco — è stato chiesto di integrare la documentazione già presentata, con un’autocertificazione di dati già in possesso della pubblica amministrazione. Ricordo male o la legge sulla semplificazione impedisce a un ente di chiedere una documentazione già in suo possesso? Tra l’altro – continua Trezzi – quanto richiesto non è neppure necessario, visto che, a nostro parere, non si tratta di un aiuto di Stato bensì di un rimborso per danni. È un problema grave che rischia di mettere in ginocchio, se non far chiudere, aziende agricole che lottano ogni giorno per essere efficienti e competitive sul mercato, e che per un paradosso burocratico si trovano a non ricevere quanto spetta per legge; che, peraltro, non copre neanche lontanamente le spese di ripristino del danno». Alcuni agricoltori hanno il campo devastato da mufloni e cinghiali, altri da invasioni di piccioni. Nessun di loro, però riceverà rimborsi.