Maurizio traglio, dopo aver definito ieri l’intera operazione “macchina del fango” riferendosi alle richieste di documenti del tribunale circa la sua posizione avanzate da Mario Landriscina dopo il certificato dei carichi pendenti oggi ha diffuso il secondo documento chiesto dallo sfidante ovvero il casellario giudiziale cherisulta nullo.
Intanto Landriscina non arresta l’offensiva contro l’avversario. Il tema, ancora una volta, è tutto nell’accusa lanciata da Silvio Berlusconi e Alessio Butti contro il candidato di centrosinistra che, hanno detto i due, cinque anni fa si sarebbe offerto per correre con il centrodestra.
“Maurizio Traglio ha risposto parlando di “bassezze”, e apostrofando le dichiarazioni dei due esponenti dell’allora Pdl come «fake news mondiali» – accusa Landriscina – così noi abbiamo fatto un po’ di fact checking.”. “Ergo, i casi sono due – dice ancora il candidato del centrodestra o Traglio si assume la responsabilità di bollare anche la stampa locale – che a quel tempo diede parecchio risalto alla notizia – come “fake news”, oppure mente negando spudoratamente la realtà”.
A corredo vengono forniti link ai quotidiani locali. “Già, perché a proposito della sua candidatura per il partito di Berlusconi – prosegue il candidato del Centrodestra – il 20 dicembre del 2011 fu poprio Traglio a dichiarare a La Provincia che ‘la volontà di mettermi in gioco resta confermata’, salvo poi tirarsi indietro perché pretendeva un’investitura diretta, senza doversi misurare con lo strumento delle primarie.
“A volte il destino è strano – conclude landriscina perché proprio a causa di quel rifiuto, Maurizio Traglio attirò su de sé gli strali dell’uomo di cui oggi intende raccogliere il testimone, il sindaco uscente del PD Mario Lucini che, sul Corriere di Como del 23 dicembre 2011, non gliele mandò di certo a dire”.
Non è mancata la risposta di Traglio:” In tema di trasparenza, mi preme ricordare che io ho aderito fin dal primo turno alla piattaforma saichivoti.it che chiede a tutti i candidati d’Italia di accettare regole di trasparenza ferree e di dichiarare la propria posizione sia economica, sia rispetto alla legge, sia la possibilità di avere conflitti di interesse. Piattaforma a cui hanno aderito i candidati Grossi, Aleotti e Rapinese, oltre al sottoscritto, ma non, guarda caso, Landriscina”
“Lo stile, del resto – prosegue – è lo stesso utilizzato per cercare di affiancarmi a figure a me estranee, come ad esempio quella dell’ex sindaco Bruni. Io Bruni non lo conosco. Lo conoscono bene, invece, i molti che popolano le liste di Landriscina. Per fare qualche nome: Marco Butti, Pasquale Buono, Francesco Pettignano, Giampiero Ajani, Anna Veronelli, Enrico Cenetiempo: tutte persone delle liste di Landriscina e tutti, con ruoli diversi, protagonisti delle diverse amministrazioni Bruni. Con Landriscina è evidente che si tornerà indietro di 15 anni”.