Forno crematorio di Como, nuovo intoppo, si aggiungono lavori in più per 15mila euro. Durante le operazioni di sistemazione è emersa la rottura di un impianto. Danno che – spigano dal Comune – non poteva essere previsto prima.
Se i costi crescono, i tempi però non dovrebbero allungarsi di molto. Il forno dovrebbe tornare in funzione tra fine luglio e inizio agosto.
“Si tratta di un intervento di integrazione rispetto ai lavori in atto – spiega l’assessore uscente ai Servizi Cimiteriali, Marcello Iantorno – entro venti giorni da oggi le operazioni saranno concluse, per la prima decade di luglio, poi ci vorranno alcune settimane per procedere con l’attivazione e la messa a regime, quindi finalmente potrà ripartire presumibilmente con l’inizio di agosto”.
Intanto, per non perdere ulteriore tempo, Palazzo Cernezzi ricorre ad un incarico diretto provvisorio ad una cooperativa del settore che consentirò di avere a disposizione il personale per far funzionare l’impianto in attesa dell’incarico di più lunga durata che dovrà essere affidato con gara pubblica.
Nel frattempo, per quanto riguarda la ristrutturazione totale (in termini di edilizia e di tecnologia) del forno, come è noto è stata avviata la procedura di negoziazione con l’impresa il cui progetto è stato preselezionato, su un totale di tre presentati da tre aziende diverse, per affinare e migliorare la proposta, al termine del percorso la nuova giunta valuterà come procedere.
Il forno – è noto – un anno fa è stato spento e i comaschi devono percorrere decine di chilometri per far cremare i propri defunti.
Per le prossime settimane fino alla rimessa in funzione dell’impianto è stato raggiunto un accordo con il forno di Biella (che applica già tariffe simili a quelle di Como) a effettuare il trasporto gratuitamente così da non aggiungere altri costi per le famiglie comasche.