Il gruppo dei migranti è misto: alcuni si aggiungono durante il giorno quando escono dal centro di accoglienza di via Regina, altri sono in città da poco e non parlano neppure una parola di italiano, altri ancora sono a Como da anni ma non sono riusciti a trovare un lavoro e nemmeno un’opportunità di riscatto. Da una parte le legittime esigenze dei residenti, dall’altra le difficoltà di chi vive notte e giorno per strada. Almeno una ventina (ma spesso sono molti di più) i migranti che stazionano in zona. Da settimane in piazza San Rocco a Como la convivenza si è fatta faticosa. Un problema che in realtà si trascina da tempo ma che con l’arrivo della bella stagione è peggiorato.
Alcuni telespettatori hanno chiamato in redazione per denunciare i problemi. Oggi chi vive nel quartiere preferisce non parlare davanti alle telecamere a microfoni spenti però racconta e spiega i disagi quotidiani. Due i temi ricorrenti: igiene e sicurezza.
Qualcuno si lamenta perché l’area viene utilizzata come un grande bagno all’aperto, qualcun altro perché i gruppi talvolta si accampano anche in un piccolo spazio privato adibito a parcheggio di fianco al sottopassaggio. Le signore non si sentono tranquille ad attraversare il tratto da sole ed evitano alcuni orari. “Spesso dobbiamo chiedere loro di spostarsi per poter accedere al posto auto” ha spiegato un residente che ha aggiunto: “Nei giorni scorsi erano attrezzati con sedie pieghevoli e ombrelli per ripararsi dal sole, temiamo che in piccolo possa ripetersi quanto avvenuto la scorsa estate nei giardini di fronte alla stazione San Giovanni”.
Tra loro c’è chi dorme all’aperto o sotto i portici di fronte alla chiesa su giacigli di cartone. Le associazioni e la parrocchia danno loro un aiuto, sono stati istallati dei wc chimici, forniscono cibo e abiti.
In molti scappavano dalla telecamera questa mattina, ma qualcuno si è avvicinato e ha voluto denunciare lo stato in cui vivono pur senza farsi riprendere in viso